Frutti di bosco

L'autunno è la stagione in cui apprezzare le bellezze di boschi, perchè non gustare dunque i loro frutti?

frutti di bosco sono una categoria che cresce appunto nel sottobosco, tra loro troviamo fragole, lamponi, mirtilli, ribes, gelso, more, ma anche sambuco, uva spina, ossicocco.
sono alimenti ricchi di vitamina C, vitamina B, sali minerali come il potassio e di antiossidanti come i carotenoidi, gli antociani ed i flavonoidi.
Vengono consigliati per queste ed altre loro caratteristiche come la presenza di fitosteroli, ma vediamole nel dettaglio:
  1. fanno bene al cuore e alla pressione, perchè ricchi vitamine e se consumati regolarmente hanno un apporto di ossido di azoto che funge da vasodilatatore
  2. proteggono dall'invecchiamento perchè ricchi di polifenoli che combattono i radicali liberi
  3. aiutano a mantenere in forma, perchè ricchi di resveretrolo
  4. prevengono le infezioni e comtrastano le infiammazioni, sia ingeriti che usati come impacco.
  5. limitano il colesterolo, infatti l'alto contenuto di polifenoli dei mirtilli rossi in particolare, sembra essere in grado di contenere i livelli di colesterolo e di grasso epatico.

La celiachia: aspetti clinici e nutrizionali

Sabato 21 Novembre 2015 ore 16.00 si terrà presso la sede CARC di Finale Emilia, in via Comunale Rovere 31/E, un incontro informativo sul tema " La celiachia: aspetti clinici e nutrizionali" per fare chiarezza su un problema di sempre maggior attualità e rilevanza.
L'incontro è gratuito e aperto alla cittadinanza.
Allegati:
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Alimentazione Koshèr


Nella religione ebraica ogni aspetto della vita è indirizzato da precise norme comportamentali, compresi i comportamenti alimentari.
Descriverò in breve queste norme e requisiti, facendo poi un parallelismo nelle prossime settimane con le norme Halal, dettate dalla religione Musulmana.

Nel caso della religione ebraica si parla di cibo Koshèr o Kashèr, ovvero di cibo buono, puro, adatto, oppure di cibo Tarèf, cioè non adatto. Per il cibo Koshèr sono richieste norme molto precise e scrupolose chiamate kasherùt e consistono nel non nutrirsi di sangue o di carne non macellata secondo le disposizioni della tecnica shechità, è vietato nutrirsi di animali morti di morte naturale. Per gli animali permessi vengono indicate 4 grandi categorie: quadrupedi (sono ammessi animali ungulati ma con unghia fessa bovini, ovini, caprini, antilopini ma non cammelli e dromedari, ne'suini), insetti (permessi solo grilli e cavallette), volatili (nel Deuteronomio vi è un elenco dettagliato di uccelli considerati immondi), acquatici (devono avere squame e pinne, quindi sono esclusi crostacei e molluschi e le uova sono permesse solo di pesci Koshèr); non sono ammessi animali striscianti o a diretto contatto con il suolo.
Le prescrizioni inoltre riguardano anche le modalità di consumo: ad esempio latte e carne vanno consumati separatamente ad almeno 72 ore di distanza,e ciò comporta anche l'uso di attrezzature diverse pentole, posate, lavabi, congelatori. Latte e derivati devono provenire da animali Koshèr, i formaggi vanno prodotti con caglio Koshèr o vegetale; frutta e verdura  possono essere consumati ma con estrema attenzione alla presenza di insetti proibiti, Il consumo di cibi lievitati è proibito durante la Pèsach (Pasqua ebraica), in cui si consuma pane azimo.

Parte fondamentale è la shechitàh, ovvero la macellazione rituale, legittimata da un apposito regolamento anche in Italia, che avviene per  dissanguamento, alla presenza di di un esperto specificamente addetto e deve essere preceduta da un rituale religioso e una preghiera di benedizione, successivamente la carne viene essiccata o salata per eliminare qualunque traccia di contaminazione da sangue.
Il mercato Koshèr è ampiamente diffuso in Israele e negli USA , ma anche in Europa sta prendendo un interesse commerciale, ad esempio in Italia si produce già un Parmigiano DOP secondo le regole kasherùt.  



Alimentazione Halal



Ḥalāl (حلال, ḥalāl, halaal) è una parola araba che significa «lecito». Nel contesto del Mondo occidentale si riferisce soprattutto al cibo preparato in modo conforme ai precetti della legge islamica. In arabo, la parola intende tutto ciò che è permesso secondo l'Islam, in contrasto a ciò che è harām, «proibito». Il concetto attiene dunque al comportamento, al modo di parlare, all'abbigliamento, alla condotta, e alle norme in materia di alimentazione.

Oggi nel mondo ci sono circa 2 miliardi di musulmani, tanto che il mercato legato al commercio degli alimenti halal raggiunge numeri da capogiro. Poiché il numero dei consumatori di cibo halal è in continua crescita, molte aziende americane, ad esempio, stanno estendendo la loro certificazione halal dai prodotti di esportazione a quelli nazionali.

Il concetto alla base di halal: Gli alimenti sono sostanze necessarie per la vita dell’uomo, tali da garantire quei processi mediante i quali l’organismo cresce, si riproduce e si mantiene in salute. Si ritiene che la purezza di corpo e anima dipenda fortemente dal cibo che si consuma e pertanto per raggiungere tale purezza occorre prestare attenzione al tipo di alimenti che si decide di assumere, con particolare attenzione al loro processo di preparazione, così come esposto nei testi sacri.

Ad esempio, tutti i cibi di origine vegetale sono Halal salvo nel caso conservati in alcol o in aceto alcolico. Per la carne, tuttavia, ci sono requisiti molto più severi:  Gli Alimenti vietati (haram)

•Carne di maiale ed i suoi derivati

•Alcol e sostanze inebrianti

•Tutte le carni macellate senza tenere conto dei principi halal

•Tutto ciò che è potenzialmente dannoso per la salute

E’ permesso (ĥalāl) mangiare qualunque tipo di pesce dotato di squame. Quindi pesci quali: trote, salmoni, lucci, triglie, muggini, carpe, merluzzi, naselli, acciughe, alici, aringhe, branzini, spigole, cefali, cernie, dentici, orate, tonni, sogliole, sarde e sardine, sono leciti, oltre a gamberi e gamberetti.

Le altre creature marine come balene, squali, tartarughe, granchi, aragoste, astici, anguille, pesci spada, murene, rombi, razze, calamari, , seppie, scampi e frutti di mare come cozze, vongole e ostriche, sono invece illecite (ĥarām).

Fra gli animali domestici, sono considerati leciti: cammelli, mucche, pecore e capre. Tutti questi animali possiedono lo zoccolo fesso tipico del loro genere. Tra gli animali selvatici, ovvero animali non allevati, sono leciti: pecore di montagna, montoni, mucche selvatiche, gazzelle, e cervi. È invece sconsigliato (makruh), cibarsi di carne di cavallo, mulo o asino.

Non è permesso cibarsi di animali che possiedono zampe o denti canini

Non è permesso inoltre cibarsi di rettili, come serpenti e tartarughe. Gli insetti come mosche e parassiti come i pidocchi sono altrettanto proibiti. Tuttavia esseri come le locuste possono essere considerate lecite

Ci si può nutrire degli esseri che volano  se hanno il corpo ricoperto da piume e se non possiedono artigli rapaci.

Uccelli rapaci quali aquile, falchi e avvoltoi sono quindi ĥarām, illeciti, così come pavoni, corvi e cornacchie.

Tutti gli animali e gli uccelli considerati leciti, sono comunque illeciti a meno che non siano stati correttamente uccisi secondo La Macellazione Shari°ah: gli animali devono essere vivi presso il macello. Lo scopo è in questo caso legato alla sicurezza alimentare, poiché macellare animali già morti potrebbe comportare dei rischi per il consumo umano.

 La macellazione deve essere eseguita evitando sofferenze inutili all’animale, ad esempio tagliando quei vasi sanguigni principali che garantiscono una morte veloce e il più possibile indolore.

 Il sangue in eccesso che può rimanere nella carcassa è dannoso in quanto provoca il deterioramento della carne: per questo motivo la carcassa deve essere lasciata a dissanguare prima di subire ulteriori lavorazioni.

E’ importante che la carne halal non venga in alcun modo a contatto con prodotti haram, che la renderebbero automaticamente haram.

 Anche il trasporto e la logistica sono stati valutati e controllati per assicurare l’assenza di contaminazione incrociata.

Il termine Mashbooh  indica invece un gruppo di beni di consumo costituito da ingredienti che sono dubbi o discutibili, come ad esempio: grassi animali e proteine, antiossidanti, prodotti caseari, enzimi, aromi, gelatina ecc. In presenza di tali sostanze, un buon musulmano dovrebbe fare una ricerca più approfondita.